L'esposizione scientifica è un omaggio a Carlo Ludovico Allioni, medico e naturalista del Settecento, dalle origini astigiane, che ha collezionato, oltre a minerali, numerosi fossili della "Valle d'Andona", come ebbe a scrivere sulle etichette dei preziosi reperti: molte di quelle conchiglie costituiscono l'ossatura dell'esposizione astigiana. L'esposizione è uno scrigno prezioso tutto da scoprire: molti sono i campioni storici, alcuni con etichette scritte a mano dall'infaticabile studioso del "secolo dei Lumi" Carlo Ludovico Allioni. L'evento è parte della rassegna, organizzata dal Parco Paleontologico Astigiano, per 40 anni della Riserva Naturale di Valle Andona, Valle Botto e Valle Grande. La mostra è allestita nella Galleria, al primo piano del Michelerio, un antico convento cinquecentesco dove ha sede il Museo Paleontologico di Asti. Nel corso dell'inaugurazione della mostra, venerdì 30 maggio alle ore 17, il geologo Vittorio Pane spiega come è nata l'idea della mostra e presenta la pubblicazione "Labor mirabilis" di cui è uno degli autori: si tratta della traduzione dal latino dell'opera di Allioni "Oryctographiae Pedemontanae Specimen" realizzata dagli allievi dell'Istituto di Istruzione Superiore Blaise Pascal di Giaveno .All'inaugurazione della mostra segue la visita guidata. a cura di Vittorio Pane.