Prosegue al Castello di Novara la serie d'importanti mostre dedicate dalla grande pittura italiana tra diciannovesimo e ventesimo secolo. Questa esposizione vuole fare luce sullevoluzione della pittura di paesaggio tra Piemonte e Lombardia dagli anni Venti dellOttocento al primo decennio del Novecento. Tra gli artisti rappresentati in mostra, ci sono alcuni dei più brillanti e intensi paesaggisti dell'ambiente italiano ed europeo in quel tempo: da Giovanni Migliara ad Antonio Fontanesi, da Giuseppe Pellizza da Volpedo a Giovanni Segantini e Leonardo Bazzaro. Il percorso espositivo comprende ottanta opere straordinarie, provenienti da prestigiose collezioni pubbliche e private. Dalla campagna allalta montagna, dai laghi al mare fino ad arrivare ai paesaggi urbani del cuore di Milano, ai Navigli e al Carrobbio, METS Percorsi dArte porta al Castello di Novara un tema sempre molto amato e meritevole di nuovi approfondimenti. La mostra, a cura di Elisabetta Chiodini, è composta da nove sezioni:
- Sezione I: La Pittura di paese: Dalla veduta al paesaggio
- Sezione II: Il naturalismo romantico doltralpe e la sua influenza sul paesaggismo italiano
- Sezione III: Incontri, amicizie e sodalizi artistici. Dallo studio ginevrino di Alexandre Calame a Rivara e Carcare
- Sezione IV: Verso la pittura di impressione
- Sezione V: Il trionfo del naturalismo lombardo e la diffusione del nuovo linguaggio
- Sezione VI: Il naturalismo nel paesaggio urbano: tra i Navigli e il Carrobbio
- Sezione VII: Tra vita en plein air e intimità familiare. Leonardo Bazzaro allAlpino
- Sezione VIII: Dalle Prealpi allalta montagna
- Sezione IX: Il paesaggio divisionista: dal vero al simbolo.
La mostra fa parte di un percorso di celebrazione e approfondimento della figura di Giuseppe Pellizza da Volpedo, avviato da METS Percorsi darte insieme alla GAM - Galleria d'arte moderna di Milano. Proprio all'artista Pellizza è dedicata lultima sala della mostra di Novara che ospiterà anche La Clementina, una delle tre opere ritrovate esposte già da METS a Volpedo: questo dipinto non si vedeva dalla Biennale di Venezia del 1909 ed era conosciuto, finora, solo attraverso unimmagine in bianco e nero. La mostra è allestita al primo piano del Castello di Novara nell'Ala Sforza, che è raggiungibile anche tramite ascensore. Allinterno del percorso non si trovano barriere architettoniche.