La performance è parte di un percorso itinerante in cui il pubblico determina l'esito dei risvolti drammaturgici. I danzatori reagiscono a una destrutturazione musicale elettronica de Le sacre du-printemps realizzata dai compositori METS-Conservatorio di Cuneo, associando tali frammenti stravinskijani a diverse gestualità coreografiche, frutto anch'esse di un analogo processo di decom-posizione di una coreografia pre-esistente per Le Sacre, opera di Raphael Bianco. Questa frammen-tazione del vocabolario coreografico esistente, rielaborato nell'economia dei materiali porta all'es-senza della drammaturgia della coreografia di riferimento, stravolgendo l'ordine del libretto e pro-ponendo una nuova figura dell'Eletta.