Nello spirito a volte "trasgressivo" che da sempre caratterizza il festival, basato sul contrasto tra approcci filologici al repertorio barocco e sue libere reinterpretazioni, viene proposto anche quest'anno un singolare confronto tra un violoncellista barocco e un fisarmonicista moderno: due giovani concertisti si approcciano a tre grandi del passato, tutti nati nel 1685. Giulio Sanna violoncello, Stefano Arato fisarmonica digitale.